Il 1990 in sintesi: la Nazionale tedesca vince il mondiale di calcio in Italia, Tornatore trionfa agli Oscar con “nuovo cinema paradiso”, l’Iraq invade il Kuwait iniziando la Guerra del Golfo e nasce Juliette. Che per un pelo rischia di venire al mondo come Aglaia. Dribblato Dostoevskij e il suo l’Idiota, cresce ruspante e selvaggia in campagna in pieno stile Roussoniano. Già in tenera età grandissima esperta di animali e piante, inizia a parlare prima di camminare per diffondere senza sosta la sua conoscenza naturistica a chiunque le capiti a tiro. Consenziente o meno. Trapiantata suo malgrado in città, crescendo non perde la parlantina che affina sempre più tagliente, e sviluppa una forte passione per tutte le cose importanti della vita: il cibo, la pittura, la fotografia e sopratutto la scrittura. 18enne promette e giura alla madre in lacrime di non iscriversi a lettere ma di ripiegare su giurisprudenza, perché “ prendi l’arte e mettila da parte”. Incrociando le dita però perché continua a scrivere....anche di cibo.