Alle pendici dell’Etna nasce il miglior amaro di Sicilia, da una famiglia di produttori artigianali di arance.
Siamo soliti associare la Sicilia a questo frutto così dissetante che è l’arancia, ma qualcuno della Contrada San Martino di Misterbianco, nella provincia di Catania conosciuta proprio per la produzione dei tipici frutti, ha pensato di trasformare quel nettare in qualcosa di unico, un amaro, un liquore che rappresenta la quintessenza della Sicilia: Amara.
Un modo per utilizzare le arance tutto l’anno? Può darsi. Più poeticamente, il desiderio di conservare il profumo dell’estate in un sorso. E’ la terza generazione di una famiglia di agricoltori che si occupano principalmente di produzione di agrumi, quella di Edoardo Strano, pioniere in questa nuova avventura di creare un amaro tutto siciliano.
Infatti, la Sicilia non è rinomata come terra di amari, semmai di rosoli, ma c’è una generazione di giovani curiosa e desiderosa di sperimentare, che sta investendo tutto nel mondo dei distillati. Il risultato? Una piccola porzione dei 100 ettari di agrumeti di famiglia destinati alla vendita, diventa protagonista di una creazione unica, composta da tre diverse tipologie di arance rosse tutte autoctone che si fondono in un’antica ricetta segreta insieme alle 17 (!!) botaniche dagli aromi particolari e inconfondibili raccolte sull’Etna anche loro infuse in alcol, per terminare in una bottiglia scura con il tappo di ceralacca rossa, molto distintiva e versatile. Una bottiglia che racchiude in sé l’anima più pura della Sicilia.
Siamo andati fino a Contrada San Martino per scoprire e assaporare Amara, un amaro giovane e contemporaneo, che esprime la quintessenza del territorio, con profumi mediterranei perfetti. Quello di Amara, è un progetto che vuole diventare l’amaro di riferimento in Sicilia e farsi ambasciatore dell’autentica ospitalità siciliana, affiancando una nuova tradizione ad una cultura millenaria ricca di storia e cultura. I numeri promettono bene, più di 120 mila bottiglie prodotte e vendute per lo più ad un pubblico italiano, se non addirittura siciliano, fa ben intendere che è un prodotto 100% local che piace ai local.
Una vera chicca è la loro limited edition, creata da un’intuizione di Edoardo Strano e Luca Gargano - patron di Velier, Amara Caroni, dove le note amare delle scorze di Arance Rosse IGP Sicilia incontrano i profumi delle erbe aromatiche dell’Etna e si arricchiscono di un affinamento di 12 mesi in botti che hanno contenuto rum Caroni, un distillato mitico per gli appassionati e i collezionisti di tutto il mondo. L’idea fu quella di portare in Contrada San Martino, tra l’Etna e il mare, alcune botti del pregiato rum caraibico, rilevato nel 2004 proprio da Gargano. Oggi, all’interno di una cantina in pietra lavica ai piedi dell’Etna, le sei botti di rovere americano da 190 litri permettono di raggiungere un nuovo stato di maturazione grazie alla morbidezza e al tono vanigliato, arricchendosi degli aromi rotondi e vellutati rilasciati dal legno dei Caraibi. Questo processo di produzione lento e paziente rende Amara Caroni un liquore originale, unico nel suo genere; è infatti una piccola produzione di pregio, partita con poche centinaia di bottiglie al primo imbottigliamento riservata a pochi fortunati amanti del settore, per arrivare a 1638 bottiglie del secondo imbottigliamento nel 2021.
La cura del prodotto e l’amore del territorio, fanno sì che Amara sia promotrice anche di uno stile di vita tutto siciliano, portandoci per mano (e nell’altra sempre un cicchetto di amaro) e facendoci vivere una delle loro Amara Experience, tra profumi e sapori di mare e di agrumi, residenze di charme, e la magia di una cultura millenaria.
Ci siamo innamorati del piccolo borgo di Ortigia, dove abbiamo ammirato i tesori del Barocco Siciliano e ci siamo persi per le vie strette del centro storico. Ciò che stupisce di più è la ricchezza gastronomica di questo territorio che si distingue per le sue eccellenze come il Limone di Siracusa IGP e il Gambero Viola di Capo Passero, ingredienti preziosi che insieme ad altre delizie come il pistacchio di Bronte o 'il ragusano', formaggio presidio slow food degli Iblei, vengono esaltati nelle proposte di Don Camillo. Lo storico ristorante è stata una vera e propria rivelazione: lo chef Giovanni Guarneri ci ha fatto scoprire attraverso i suoi piatti il suo indissolubile patto di fedeltà con il territorio, rendendo questo luogo una vera e propria istituzione, una garanzia per chi passa da Ortigia ad assaporare il connubio perfetto tra gli autentici sapori isolani, sperimentazione e continua ricerca. E proprio perché allo chef piace sperimentare, che ritroviamo l’amaro Amara anche in alcuni suoi piatti come i “Cubi di spada in salsa Amara”, dedicato ai sentori di Sicilia, tenero pesce spada con germogli e arancia candita impreziosito da una morbida salsa a base di Amara, riscoprendolo in un’altra veste e confermando l’assoluta versatilità del liquore siciliano.
Guarda il video per immergerti anche tu nell'essenza dell’ospitalità siciliana e scoprire tutte le interpretazioni dei suoi profumi di arancia rossa di Sicilia IGP tra vicoli pittoreschi, antiche rovine classiche, giardini fioriti e spiagge da favola.