La crisi climatica e idrica sta accelerando il dibattito sull'impatto dell’alimentazione umana nei parlamenti e nelle commissioni internazionali ma anche sui giornali e nei social network. Sempre più spesso si parla infatti di cibi del futuro, di novel food come insetti, microalghe, proteine alternative, carni coltivate, spesso generando polemiche e tanta disinformazione.
Secondo la ricerca “Insect Food e Consumatori” dell’Università di Bergamo, 1 italiano su 3 mangerebbe insetti. E in effetti, nel mondo, ben 2 miliardi di persone li consumano abitualmente (fonte: FAO). Da un lato quindi potremmo essere alle porte di una nuova ondata di contaminazioni culturali, dall’altra il quadro è incredibilmente complesso, tra normative che si devono adeguare e abitudini non facili da cambiare.
Con l’obiettivo di portare avanti una conversazione costruttiva, di fare divulgazione, ma anche di soddisfare qualche curiosità, Tuorlo ha lanciato “Cibi del Futuro”, un progetto volto a esplorare l’evoluzione dell’alimentazione umana non solo da un punto di vista scientifico, ma anche culturale ed esperienziale, unendo la divulgazione di contenuti con eventi in cui si possano assaggiare queste novità e ci sia lo spazio per confrontarsi, interrogarsi e, perché no, anche divertirsi.
Per affrontare il cambiamento climatico è necessario ragionare e fare ricerca sul cibo. In particolare io mi sto concentrando sulle specie invasive del mare e sulle proteine alternative vegetali: è per questo che partecipo con piacere a questo evento, mettendo a disposizione la mia expertise culinaria.
Chiara Pavan
Il tutto accompagnato da una drink list alcool free, per rappresentare le evoluzioni in atto anche nel beverage, dove sempre più persone ricercano una proposta di mixology che non sia dannosa per la salute.
In questo viaggio, Tuorlo Media coinvolgerà alcune realtà imprenditoriali che lavorano sull’innovazione e sui novel food, come Small Giants, startup che produce farine e snack a base d'insetti, Blueat di Mariscadoras, che recupera le specie aliene per limitare la loro invasività negli ecosistemi marini e ridurre l'intensità di consumo di altre specie endemiche, e Algas La Patrona, attivi nella raccolta e trasformazione di alghe. Sarà presente anche Oppure, brand di distillati non alcolici impegnato nel dare un'alternativa alcool-free, rivoluzionando il paradigma di una buona mixology.
Ma anche due drink preparati da esperti mixologist apposta per la serata: l'Oppure Seaweed, a base di distillato Oppure e acqua tonica e arricchito con alghe, sale e rosmarino, e l'Oppure Future, con distillato Oppure e succo d'arancia e lime e una spolverata di farina di grilli e sale sul bordo del bicchiere.