Una terra in fermento attraverso il suo nettare e i suoi talenti.
Il concetto di Rinascimento evoca immediatamente immagini di rinnovamento, di una nuova alba dopo un'era buia. Questo termine, tuttavia, non si limita esclusivamente al periodo storico compreso tra il XIV e il XVI secolo; può essere applicato anche a fenomeni di rinascita e cambiamento in altri contesti. Uno di questi è proprio il Rinascimento Siciliano nel mondo del vino.
Per decenni, la Sicilia è stata conosciuta principalmente per la produzione di vino in grande quantità, destinato spesso a essere venduto sfuso. Questo approccio, sebbene fosse economicamente remunerativo a breve termine, non faceva giustizia al potenziale enologico dell'isola. Il vino siciliano era spesso utilizzato per rinforzare i vini di altre regioni, senza aggiungere valore al territorio di origine.
Tuttavia, agli inizi degli anni '80, la Sicilia ha iniziato a muoversi verso una direzione diversa. I produttori hanno cominciato a comprendere che la qualità poteva essere prioritaria rispetto alla quantità. Questo cambiamento di mentalità ha segnato l'inizio di un percorso di trasformazione profonda, un vero e proprio Rinascimento enologico.
Questo Rinascimento non è stato solo un cambiamento di pratiche, ma anche un ritorno alle radici storiche dell'isola. La Sicilia ha una lunga tradizione vitivinicola che affonda le sue radici nell'antichità, quando i vini siciliani erano considerati tra i migliori del Mediterraneo. Questo patrimonio è stato riscoperto e valorizzato durante il processo di rinascita.
L'ammodernamento degli impianti e la rivalutazione dei vitigni autoctoni sono stati passaggi fondamentali in questo percorso. Le vigne ad alta densità e le basse rese hanno contribuito a migliorare la qualità del prodotto finale. Allo stesso tempo, l'inserimento di vitigni internazionali ha arricchito ulteriormente il panorama enologico dell'isola.
In questo contesto, l'importanza di associazioni come Assovini e la creazione della DOC Sicilia non può essere sottovalutata. Queste organizzazioni hanno svolto un ruolo chiave nel rappresentare gli interessi dei produttori e nel promuovere lo sviluppo enologico dell'isola. Grazie a queste iniziative, le forze del settore si sono unite in un progetto comune di crescita e sviluppo.
Quindi, cari amanti del vino siciliano, vi invitiamo a sollevare i calici e brindare a un futuro vinicolo sempre più promettente! Assovini Sicilia ci ha aperto le porte di un mondo di novità, sostenibilità e una ventata di freschezza grazie soprattutto alla cosiddetta Next Generation.
Nelle aziende vitivinicole siciliane emergono sempre più giovani dinamici, veri e propri talenti in erba. Portando con sé una varietà di esperienze e conoscenze acquisite al di fuori della Sicilia, spaziando da campi come il marketing, l'architettura, l'economia, l’enologia e soprattutto l'hospitality, stanno rivoluzionando completamente la comunicazione, la produzione e la fruizione del vino. Ciò che li unisce è una passione innata per il vino, una storia familiare legata a questo prodotto e una sete insaziabile di innovazione e sperimentazione, frutto delle loro esperienze formative.
Questa new wave è ormai una realtà consolidata all'interno di Assovini Sicilia. Secondo un recente sondaggio, l'associazione che ad oggi conta cento aziende, traccia un bilancio della realtà associativa più rappresentativa puntando su alcuni elementi che si rivelano strategici per gli obiettivi futuri.
Il 58% delle aziende del consorzio ha almeno un giovane under 35 che ricopre ruoli strategici nei settori del management, della promozione, della produzione e dell'ospitalità. Ma c'è di più: la maggioranza di questi giovani è rappresentata da donne intraprendenti che stanno guidando con determinazione il futuro delle aziende vitivinicole siciliane. Un esempio luminoso di come la nuova generazione stia portando una ventata di freschezza e innovazione in questo mondo. Fenomeno visibile anche in tutto il resto d'Italia, per cui molte donne stanno letteralmente conquistando il mondo del vino, e lo fanno con stile e determinazione. Stanno prendendo le redini della gestione, del marketing e della promozione, come avviene nelle cantine di Assovini Sicilia, dimostrando una competenza e una leadership fuori dal comune.
Il rinascimento enoico di cui stiamo parlando, si traduce in una wine experience a 360 gradi. Non si parla più di sole degustazioni, ma di esperienze uniche e totalizzanti, come corsi di cucina, percorsi benessere e wine trekking. La Sicilia diventa una delle prime destinazioni per una vacanza all’insegna del vino per l’anno 2024.
Passi da gigante sono stati fatti anche nell’impegno verso la sostenibilità e la protezione dell'ambiente nelle aziende del territorio. Con oltre 19.600 ettari di terreno coltivato nelle cantine intervistate, sparsi in tutta l'isola, il 34% di essi (corrispondenti a 6.750 ettari) è dedicato alla coltivazione biologica. Questa è una testimonianza del desiderio delle cantine di produrre vino nel rispetto della natura e della salute del pianeta. Ma non è tutto: il 34% delle cantine di Assovini ha ottenuto la prestigiosa certificazione SOStain. Questo programma di sostenibilità per la viticoltura siciliana, promosso congiuntamente dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia, è un simbolo di impegno nei confronti dell’ecosistema e della comunità. Il 75% delle cantine produce vini biologici, il 13% di queste cantine possiede anche la certificazione "carbon footprint", il che significa che stanno misurando e riducendo le emissioni di gas a effetto serra legate alla loro produzione. In un mondo sempre più sensibile alla protezione dell'ambiente, le aziende vinicole stanno investendo in azioni concrete anche per contribuire al risparmio idrico e alla preservazione del paesaggio. Una terra che sta dimostrando di essere non solo una destinazione per il vino, ma anche un esempio di impegno verso un futuro più consapevole.
Nel corso degli ultimi anni, anche il mondo digitale è stato rivoluzionato e sta portando il settore vitivinicolo verso nuovi orizzonti. Questo non riguarda solo una parte delle aziende, ma praticamente tutte, con il 56% di esse che ha concentrato i propri sforzi sul miglioramento della qualità nella produzione e il 46% che ha rivolto l'attenzione alla logistica. Questi investimenti hanno permesso un controllo in tempo reale dei vari processi aziendali, un passo importante per garantire la massima qualità nei prodotti. Ma non è finita qui: le aziende stanno abbracciando un approccio dinamico e professionale alla comunicazione digitale e all'e-commerce. Questo significa che non stanno solo producendo ottimo vino, ma stanno anche cercando attivamente di coinvolgere potenziali clienti e di fidelizzare appassionati del vino in tutto il mondo. Le aziende vinicole siciliane stanno abbracciando il futuro digitale con entusiasmo, e questa evoluzione sta portando a un settore più efficiente, orientato al cliente e all'avanguardia.
Oltre all’impegno per l’ambiente, c’è grande fermento anche per quanto riguarda la ricerca. Si sono messi in atto progetti in collaborazione con università, istituti di ricerca, enti e centri di studio. Queste partnership stanno portando a un'esplosione di sperimentazioni innovative e studi approfonditi che coinvolgono una vasta gamma di aree. Tra le più “calde”, troviamo l'analisi dei suoli, l'approfondimento della genetica delle varietà di uve impiantate, l'efficienza idrica dei nuovi portainnesti di vite e persino metodi per contrastare la diffusione della cicalina attraverso trappole cromotropiche. Questi non sono solo progetti accademici, ma soluzioni pratiche per migliorare la qualità e la sostenibilità della produzione di vino in Sicilia. Un esempio concreto? Il 16% delle aziende sta dando nuova vita alle varietà di uve e vitigni autoctoni che sembravano ormai perduti nel tempo. Questa mossa coraggiosa sta portando alla rinascita di oltre 20 varietà di "vitigni reliquia", con nomi curiosi come Vitrarolo (10%), Lucignola (7%) e Minnella Bianca (6%) che stanno guadagnando sempre maggiore popolarità.
La ricerca, gli investimenti e le sperimentazioni stanno trasformando il panorama vinicolo siciliano in una fucina di innovazione. Queste realtà stanno dimostrando che la tradizione e l'innovazione possono andare di pari passo, portando a vini unici e di carattere, che raccontano la storia ricca e sempre più affascinante della regione.
Il segreto del rinascimento del vino in Sicilia? Una piena fiducia nel lavoro delle nuove generazioni, entusiaste e competenti. Con una new wave di talenti e sempre più donne del vino, la sostenibilità al centro dell'attenzione, la Sicilia si sta preparando a diventare una delle regioni vinicole più innovative al mondo.
Il Rinascimento del vino in Sicilia è quindi non solo una storia di trasformazione enologica, ma anche un ritorno alle origini e una riscoperta delle potenzialità del territorio. Attraverso l'impegno dei produttori e il supporto delle istituzioni, la Sicilia sta ritrovando il suo posto di rilievo sulla mappa vinicola mondiale, offrendo vini di qualità che raccontano la storia e la tradizione millenaria di quest'isola affascinante.
Non ci resta che brindare!