La nascita di Prosecco
Il Prosecco DOC è senza dubbio uno dei vini italiani più celebri e apprezzati al mondo. Con il suo perlage fine e i profumi eleganti, è diventato il simbolo della spumantistica italiana e ambasciatore del suo patrimonio enologico nel mondo.

Il Prosecco DOC è senza dubbio uno dei vini italiani più celebri e apprezzati al mondo. Con il suo perlage fine e i profumi eleganti, è diventato il simbolo della spumantistica italiana e ambasciatore del suo patrimonio enologico nel mondo.
Ma come nasce il Prosecco? E perché si chiama così?
le origini del vino Prosecco, con il nome che conosciamo oggi, risalgono alla fine del XVI secolo, quando per la prima volta venne utilizzato questo appellativo per il vino “Pucinum” prodotto nell’odierno comune di Prosecco, in Friuli-Venezia Giulia, nella provincia di Trieste. Il vino "Pucinum" (o Puccino), secondo alcune fonti storiche, era particolarmente apprezzato già ai tempi dei Romani, tanto che ne parla anche Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, e pare fosse il vino preferito dall’imperatrice Livia, consorte dell’imperatore Augusto.
Non solo, la storia del Prosecco trova il suo fondamento scritto in un documento del 1715, anno in cui il Consiglio Minore di Trieste decise vi fosse la necessità che un “Magistrato” concedesse “una fede pubblica che quelli siino li veri Prosecchi”, a tutela dei “mercanti di Germania, Venetia, e Friuli” e “per conservare il credito à veri e genuini Prosecchi”. Un testo che può essere considerato una sorta di paleo-disciplinare, che non parla di varietà e che testimonia come, quel vino, con quel nome, che riferiva ad un particolare territorio, godeva di grande notorietà.
Nel corso del tempo, tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX secolo, il vitigno del Prosecco si estese progressivamente dalla regione friulana al Veneto.
Il Prosecco DOC, come lo conosciamo oggi, deve molto al Metodo Martinotti, noto anche come Metodo Italiano o Charmat. Questo processo, sviluppato dall’enologo italiano Federico Martinotti nel XIX secolo, rivoluzionò la produzione di spumanti. L’innovazione del Metodo Martinotti consiste nel realizzare la seconda fermentazione del vino, responsabile della naturale formazione delle bollicine, in grandi recipienti chiusi ermeticamente, chiamati autoclavi.
Questa tecnica ha permesso di produrre spumanti di qualità in modo più rapido preservando gli aromi primari delle uve e caratterizzandosi per un gusto vivace e immediato.
Il Prosecco DOC viene prodotto con le uve Glera, il vitigno autoctono della zona, che conferisce al vino le sue note caratteristiche semi-aromatiche. Il processo di seconda naturale fermentazione in autoclave garantisce un perlage fine e un bouquet che spazia dalla frutta fresca ai fiori bianchi, senza mai risultare eccessivamente complesso.
Il Prosecco DOC è un grande esempio di come la tradizione coesista come pilastro fondante con l’innovazione che lo contraddistingue. Con il successo globale del Prosecco nel nuovo millennio, la protezione diventa ancora più rigorosa. Nel 2009, nasce la Denominazione di Origine Controllata Prosecco e il suo Consorzio, che unisce i viticoltori e le cantine dei territori delle 9 province tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia e consolidando il Prosecco come simbolo dell'eccellenza vinicola italiana nel mondo.
Oggi, il Prosecco DOC è sinonimo di qualità e convivialità, rappresentando una delle eccellenze italiane più apprezzate a livello globale.
