Unseen, il cocktail bar che non si era (ancora) mai visto

Dove la performance sta nel gusto dell’immaginazione.

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Less is more? Entrare da Unseen è un po’ come catapultarsi in una stanza vuota e immaginare quello che desideri, se non fosse che Milo Occhipinti ti fa tornare negli anni ‘90 con il primo drink. Ed è proprio dove volevi essere.

Qui esistono ancora quei dannati floppy disk che rimanevano incastrati nel tuo vecchio computer, ma finalmente hanno trovato un uso più degno come sottobicchieri, la playlist inizia a farti roteare la testa al ritmo di vibrazioni elettroniche anni ‘80-’90 e le illustrazioni ispirate alla cultura manga ti fanno sentire più millennial che mai.

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Cookies&Cream

E’ il non essere al passo coi tempi di quella Milano da bere, dove le mode si sorpassano a vicenda anche nello stesso giorno, a rendere Unseen avanguardia. Pondendosi un po’ più in là, lasciando a chi entra l’onore e l’onere di creare il suo spazio, immaginandolo. Essenzialmente funziona cosi: ci si siede ad un social table dove gli unici arredi sono dei giochi di luce, non c'è nemmeno il bancone, volutamente per limitare al massimo la spettacolarizzazione della figura del barman, ma una drink list da capogiro.

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1Up

Ogni cocktail, dal nome alla sua composizione, è un trigger emotivo, stimolando ricordi e sensazioni che ti riportano a vivere un passato più che mai attuale, come un rinascimento del pop, quello più autentico. 

Milo vuole condurti in un percorso multisensoriale, tra sapori, musica e effetti ottici, usando un linguaggio fluido e inclusivo, andando dritto al punto: scardinare quel modello classico di una mixology stucchevole, trovando in una proposta non convenzionale e anche un po’ ironica la sua massima espressione (l’avete mai provato voi un frozen margarita al gusto Puffo? Provare per credere!)

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Pow3r Juice

Un luogo che esplora nuove tendenze e si fa stimolatore di nuove esperienze, sovvertendo le regole e gli elementi che canonicamente caratterizzano un bar. Nasce qui un nuovo paradigma, che invita l’avventore a concentrarsi sulle sensazioni che prova, immergendosi in una realtà-concetto.

L’esperienza nell’esperienza (stile Inception) però, la si prova solo dopo il terzo drink, quando urge la necessità di espletare uno dei bisogni primari e occorre recarsi alla toilette. Si è invitati a (non) premere il tasto rosso, ma siccome qui è tutto un po’ il contrario di tutto, premendo si illuminano le opere di un illustratore, che possiamo ammirare comodamente seduti sulla tavoletta.

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Toilette psichedelica

Fossimo a Tokyo, New York o Londra, non ci stupiremmo di imbatterci in questo locale, che troverebbe una perfetta collocazione nelle zone più underground di ogni città. Ma proprio perchè ci troviamo a Milano, precisamente nel quartiere Lambrate, che la sua autenticità stride con quella della città in cui sorge, ed è per questo che la sua affezionata clientela ha trovato un luogo in cui riconoscersi e affermarsi, in quell’ambiente stile “Vaporwave”, che apparentemente rende Unseen un outsider ma in sostanza un vero e proprio insider di sottoculture della miscelazione, dell’arte e della musica.

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Milo Occhipinti & Alessia Bellafante

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