Discover the Authentic Prosecco DOC. Un viaggio alla scoperta di come nasce il vino spumante italiano più famoso al mondo.

Un aperitivo con amici, una festa ma anche una cena a lume di candela: qualsiasi occasione è perfetta per bere Prosecco DOC – un vino versatile, delicato ma con tanta grinta. E Prosecco DOC racconta una storia tutta italiana.

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Vi siete mai chiesti cosa rende unico il Prosecco DOC? Parliamo del vino italiano spumante più famoso e bevuto al mondo, con più di 600 milioni di bottiglie prodotte all’anno. Siamo andati fino a Treviso con Sissi Baratella, enologa e wine writer, per scoprire di più sulle radici e i segreti dell’autentico Prosecco DOC.

Perché autentico, vi chiederete? Perché, ancora oggi, Prosecco DOC deve difendersi da contraffazioni e plagi – ed è anche a questo che lavora il Consorzio di Tutela del Prosecco DOC, per proteggere e monitorare una denominazione importante come questa.

Il Prosecco DOC – quello vero – viene prodotto solo in 9 province del Nord-Est Italia. Le province in questione, sparse tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, sono Treviso, Belluno, Pordenone, Udine, Gorizia, Vicenza, Padova, Venezia e Trieste. Un’eccellenza tutta italiana ma di forte successo all’estero, che rappresenta quasi l’80% del mercato totale.

Ma questo successo mondiale a cosa è dovuto? A cosa dobbiamo quel perlage fine tipico del Prosecco, che incanta le persone in tutto il mondo? A un procedimento di produzione ben preciso che prende il nome da un iconico enologo di fine ’800: Federico Martinotti.

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Il metodo Martinotti vede la sua prima tappa nella cantina. Qui l’uva Glera viene pressata, e il mosto che ne risulta viene messo a fermentare in una vasca d’acciaio e diventa base spumante. Ma la magia accade nell’autoclave: la base spumante, infatti, rifermenta e proprio grazie a questo processo vengono a crearsi le fantastiche bollicine.

C’è, tuttavia, anche un altro fattore da non dimenticare: l’uva Glera, di cui il Prosecco è sempre composto almeno all’85%. Una grande protagonista, un vitigno autoctono che dimostra la valorizzazione del territorio di cui Prosecco si è sempre fatto promotore.

Territorio su cui Luca Giavi, Direttore del Consorzio di Tutela del Prosecco DOC, vuole porre l’accento con fermezza: « Quando penso a Prosecco penso a un territorio molto ampio, protetto da un lato dalle Alpi e dall’altro bagnato dal Mare Adriatico, » ha affermato ai nostri microfoni « in grado di esprimere una varietà di descrittori capaci di soddisfare ogni attesa del consumatore. »

Ma come dicevamo all’inizio dell’articolo, Prosecco è soprattutto convivialità, un’occasione per stare con le persone a noi care. E allora brindiamo – sperando di avervi fatto scoprire qualcosa in più sul Prosecco DOC. Quello autentico.

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