Perché (non) mangiare nei ristoranti stellati?

"Cosa pensi delle stelle", il sondaggio di Tuorlo che ha tastato il rapporto dei lettori con l'alta ristorazione: i risultati.

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Duecentoottantaquattro risposte ben articolate, un collage di gourmet che amano sedersi a tavola. Il sondaggio "Cosa pensi delle stelle", lanciato sul profilo Instagram ufficiale di Tuorlo, ha raccolto un'infinità di suggerimenti e sfaccettature su cosa significhi mangiare nei ristoranti stellati in Italia. Un pubblico variegato, composto principalmente dalla fascia di età 18-25 anni (che ha contribuito a raccogliere il 52,1% delle risposte), seguito a distanza da quella 26-30 (poco più di un quarto delle risposte) e dalla 31-35 (il 14,1%), aiuta a sottolineare il rapporto complicato che sta a monte, vale a dire la comprensione del fine dining: per molti lettori e follower il primo ostacolo è quello economico, spesso dovuto ad una sovrastima pessimista di quanto costa mangiare nei ristoranti stellati. E infatti solo il 38,4 dei partecipanti al sondaggio ha effettivamente mangiato in uno stellato. Di coloro che non ci sono mai andati, la schiacciante maggioranza (127 persone su 175) sottolinea "non è capitato ma mi piacerebbe", mentre i restanti dicono chiaramente "non mi interessa, non mi attira".

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Secondo molti, uno dei motivi per cui non mangiare nei ristoranti stellati è la quantità del cibo. Per tanti l'alta ristorazione è sinonimo di porzioni piccole e insoddisfacenti per riempirsi a sufficienza: per il 49,6% di 127 risposte al sondaggio, nei ristoranti stellati si mangia poco, ma al tempo stesso l'82,7% vorrebbe comunque provarli proprio per sfatare questa idea dura da estirpare; fanno loro eco coloro che a mangiare negli stellati ci sono stati, e che per l'80,9% sottolineano come il cibo nei piatti fosse "in giusta quantità" (per il 15,5%, invece, restava comunque troppo poco).

L'ostacolo al mangiare nei ristoranti stellati resta comunque quello economico, motivo principale per cui le persone non scelgono i luoghi del fine dining per i loro pranzi e cene fuori. Molti concordano nel dire "costa troppo, non me lo posso permettere", o che "costa troppo rispetto a quello che offre", o addirittura che "si mangia poco": per il 75% delle persone che hanno risposto al sondaggio, i menu degli stellati vanno principalmente dai 100 ai 300 euro, confermato anche dai risultati di chi invece ci è stato. Digressione doverosa: non è sbagliato pensarlo, ma non è nemmeno esatto. Tra un ristorante con una stella Michelin e uno con tre, c'è una differenza notevole, e le variazioni di prezzo possono essere molto ampie anche tra posti che appartengono alla stessa categoria di stelle. Questa gigantesca forchetta OPS è un range enorme di possibilità da non sottovalutare, per tutte le tasche. I ristoranti stellati low cost in Italia esistono, vivono e lottano insieme ai gourmand con poca disponibilità monetaria: hanno menu degustazione che vanno dai 50 agli 80 euro a persona (senza vino), abbordabili per il singolo al pari di una cena per due persone in una trattoria contemporanea. Spesso poi offrono soluzioni super economiche per permettere anche ai più giovani di assaggiare le proprie creazioni, con iniziative ad hoc.

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Chi è stato a mangiare negli stellati, ha avuto modo di toccare con mano una diversa idea di spesa: sì, le cene o i pranzi sono effettivamente costati tra i 100 e i 300 euro come suppongono coloro che non ci sono stati, ma per il 76,4% il prezzo era "adeguato all'offerta" (i restanti invece sostengono di aver speso troppo), il che significa aver riconosciuto il valore di ciò che si è mangiato. Schiaccianti le risposte positive al giudizio sull'esperienza, vissuta da 110 lettori e followers: la metà la definisce "bella", il 38,2% "interessante", mentre qualcuno si è sentito a disagio.

La parola chiave, ripetuta ed emersa più volte nel corso del sondaggio, è "esperienza". Mangiare nei ristoranti stellati è un'esperienza di volta in volta nuova, complessa, entusiasmante, sensoriale, coinvolgente, accattivante, diversa, emozionante, unica, esclusiva, particolare, da vivere, che cambia la prospettiva che si ha sul cibo, bella da fare (anche se per qualcuno non capita così di frequente come si vorrebbe), lussuosa, raffinata, ricercata, completa, stimolante (vi ringraziamo moltissimo per i preziosi aggettivi). Per chi non ci è stato, potrebbe essere addirittura "indimenticabile". Qualcuno la descrive come opprimente, che mette a disagio o in soggezione, bella "ma uscirei con più fame di prima", elegante e formale, con lunghe attese: lo scoglio è ancora l'idea che il ristorante stellato obblighi a rituali di galateo o cerimoniali ben lontani da una normale cena fuori, e che quindi si debba arrivare preparati come ad un esame importante.

Alla fine, però, prevale la curiosità. Per il 69,1% degli intervistati che hanno già vissuto la prima esperienza stellata, alla domanda "vorresti tornarci?" la risposta univoca è "sì, subito", segno tangibile che l'assaggio del fine dining ha lasciato una prima traccia. Di molte, ci (e vi) auguriamo.

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