Mezzogiorno in bottiglia. Day 2

Ci risiamo, seconda serata per il Festival che inizia con il Fiorello show, al posto delle poltrone vuote abbiamo dei simpaticissimi palloncini sorridenti. E quindi si capisce subito che butta malissimo.

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Dopo 21 minuti di nulla assoluto, si parte coi giovani, che vi presentiamo subito:

Wrongonyou - Lezioni di volo

Emozionatissimo, sembra mandato dalla mamma a cantare al battesimo del cugino con grande vergogna. Il testo non è da svenire, ma è orecchiabile, e lui sorride senza atteggiarsi, vedi ieri sera. E se non avete visto amen, ce la farete. Il pezzo comunque è una ballad radiofonicissima, candidata alla vittoria nei giovani anche se, davvero, non c’è niente di nuovo sotto il sole.

VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Greta Zuccoli - Ogni cosa sa di te

Atmosfera fatata (rarefatta?) tendente alla lagna per Greta Zuccoli giovane artista napoletana prodotta da Diodato e Tommaso Colliva (già Calibro35 e vincitore di un Grammy) sfodera paillettes con maestria, mi fa tenerezza perché vedo tantissima ansia, che fa sempre bene, brava Mercoledì, ehm, Greta. P.S.: La versione da studio è un’altra cosa, sentire per credere.

VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Davide Shorty - Regina

Che bello sentire l’orchestra che fa salire un brano, altroché autotune cari giovani e Fedez, qui si tiene il palco come scuola X-Factor insegna, ricorda Concato, ma senza sfigonoia, qui c’è voglia di vivere e soprattutto tanto tanto mestiere. Shorty è uno che la vita l’ha passata a cantare nei locali, nei piccolissimi club e nei pianobar. Il pezzo è pieno d'influenze blues e funky però piacevolmente portate al 2021 senza mai scadere nel deja-vu.

VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Dellai - Io sono Luca

Essere gemelli non vuol dire per forza doverli vestire diversi e soprattutto male. La canzone canta di mille peripezie dei giovani fratelli, “pur tra mille problemi la voglia di ridere non passa mai”. Signora guardi, sono qua da un’ora e io sta voglia de ride non l’ho vista. Da un punto di vista musicale il pezzo è inconsistente, come quando rimangono quelle due dita di prosecco in fondo alla bottiglia (parlo per sentito dire, a me non è mai capitato) e il giorno dopo le bollicine sono sparite.

VOTO: 🍾🍾🍾

Passano il turno Shorty e Wrongonyou

Amadeus ci ricorda che la prima sera è stata la serata più commentata sui social di sempre, si dimentica però di dire anche che è stata la meno vista del secolo.

Perdiamo altre quaresime a parlare del nulla, mi viene quella sensazione che stasera butterà malissimo, che non ce la faremo mai, presente cercare parcheggio in Sarpi o in Porta Venezia a Milano? Ecco.

Arriva di rosso vestita Elodie, “emozionada”, che ci dà prova della sua bravura per tutta la serata, come d’altra parte ha fatto la sera precedente la Matilda. Finalmente si vedono delle giovani brave e che sappiano fare qualcosa, tra l’altro senza supponenza o credersi simpaticissime, vedi Balivo, vedi una certa Giovanna.

Che poi non si potesse permettere di fare una cover della Carrà è un altro paio di maniche, occhio però al playback e a quell’amore per il tulle avanzato dalle bomboniere di tutta la Tuscolana.

Dopo aver interpretato Vattene amore con Fiorello, concluderà la serata con un monologo e un omaggio a Mina.

Laura Pausini, la super ospite della serata era “emosssionata e senza saliva”, ipse dixit, canta la canzone che ha vinto il Golden Globe, per ricordare a tutti che lei arriverà all’Oscar, tiè. Il pezzo più bello però è stato The rhythm of the night a cappella con Fiorello in versione Gisella Dancing di Riccione. Anche lei col mantello, riceve dal web il nuovo nome: Achille Laura.

La musica italiana non si ferma qui, abbiamo avuto tre altri ospiti che levate, Giliola Cinquetti, Fausto Leali e Marcélla Bélla (le vocali sono tutte chiuse come farebbe lei). Giliola secondo me non ne può più di cantare Non ho l’età, perchè sono 60 anni che non ha l’età e si sarà anche offesa che nessuno le abbia chiesto di cantare Ciao che portò al Festival del 1989.

Fausto non sta passando un periodo facile dopo il Grande Fratello e la vendetta karmica per le dichiarazioni fatte nella casa più spiata di Italia sono una bella stecca in una delle sue canzoni più iconiche. Se cercate l’esibizione nel canale ufficiale Rai non la troverete, ho appena controllato.

Marcella Bella canta un po’ di fretta la sua Senza un briciolo di tessscchhhta, con una cotonatura ottima per scrostare le padelle, ci ricorda le montagne verdi piena di lustrini sulle gambe che sembravano due torri Eiffel a capodanno, però installate a Catania.

C’è ancora musica tra la musica di chi è in gara, con l’effetto del pranzo di Natale, quando c’è troppo e sai che prima delle cinque di pomeriggio non potrai alzarti.

Bellissimo tributo di Andrea Morricone con Metti una sera a cena, che però nella mia testa continua ad essere cantata da Milva, non sapevate di questa versione speciale? Cercatela, solo lei avrebbe potuto dare voce a questa musica fantastica. Sul tributo de Il Volo non ho molto da dire, se non che mi ha annoiato.

Voi direte, sì ma ste pagelle? Un attimo, non è colpa mia se hanno poi deciso che c’era spazio anche Gigi d’Alessio e i 5 guagliun’ che, vi dirò sinceramente, mi sono piaciuti più di tanti social star che sono in gara. Chiude Achille Lauro truccato come Mina con la sua Bam Bam Twist, io non capisco quanto messaggio ci sia nel suo lavoro, quanto concetto, quanta appropriazione culturale e quanto queer baiting.

E per non farci mancare niente, si è parlato anche di sport con Alex Schwazer, momento verità con sgabelli, e Cristiana Girelli che ci ha ricordato che esiste anche il calcio femminile in Italia. Ovviamente la Girelli è andata in onda dopo Ibrahimovic.

Bene, ora che vi ho riassunto tutto, passiamo alle pagelle.

Orietta Berti - Quando ti sei innamorato

Seminata la pula l’altro ieri, Orietta sceglie di attaccare la refurtiva sulle tette, a mo’ di due conchiglie che nascondono le capesante della criminale con la O.

Atmosfera da Ozpetek, quindi da Gabriella Ferri, deve vincere lei perchè è la più moderna di tutti.

Arrangiamento da Sanremo, pezzo da Sanremo. È tutto giusto, esattamente come doveva essere.

Voto 🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Bugo - E invece si

Sorriso ritrovato post Morgan, Cristian cresci stai su dritto, l’apertura è May be di Janis Joplin. Mentre il Bugatti si esibiva, la sua nemesi lo percolava su tutte le piattaforme social. Il pezzo, come anche quello dell’anno scorso ha decisamente il suo perché, forse un po’ eccessiva la citazione di “Il mio canto libero” nell’arrangiamento dei fiati che nell’arrangiamento sono presentissimi, insieme a tanti altri suoni anni settanta. Bugo fa simpatia, fa sagra di paese (ah, i bei tempi!), mette allegria come quel parente sempre ubriaco alle cene di famiglia. E se non vi viene in mente chi sia, occhio perché potreste essere voi. L’intonazione - anyway - è un’altra cosa.

VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Gaia - Cuore amaro

Amaro il balletto, se non vuoi fare la Oxa non farla, se vuoi vestirti come la Raffa non farlo, se vuoi fare Elettra Lamborghini non farlo, se vuoi fare Mahmood non farlo. Sussurri e miagolii pronti per un ballo distanziato a Uomini e Donne. Andavano messe le quote reggaeton anche quest’anno, è l’unica giustificazione che viene da cercare per questa performance dall’inconsistenza astrale.

VOTO: 🍾🍾

Lo Stato Sociale - Combat Pop

Che bello vedere qualcuno che a sul palco per fare casino e non per ricordarci da chi è vestita/o, che ci mette un po’ di sano spettacolo e soprattutto, che prenda per il culo Amadeus e il suo profilo di coppia su Instagram. Di pop in realta c’è poco, c’è molto rock’n’roll suonato bene perché dietro quell’aria da casinisti cronici, ricordiamoci che Lo Stato Sociale sono bravi musicisti. Bella l’idea di lasciare in prima fila Albi (Alberto Cazzola) e Checco (Francesco Draicchio) e lasciare un po’ più defilato Lodo Guenzi.
VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾

La rappresentate di Lista - Amare

Un’esplosione di fucsia sul palco, lei mi da sti colpi di testa alla Carrà che mi svegliano dopo l’esibizione de Il Volo, ricorda i Florence, anche qui c’è qualità, di sicuro la giuria demoscopica non capirà niente. Il pezzo ha un tiro pazzesco, modernissimo nell’arrangiamento griffato Dardust, che con la voce magica di Veronica crea un pezzo godibilissimo.
VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Malika Ayane - Ti piaci così

Entrata sul palco così, come se fosse li per caso, rimasta intrappolata in una rete al largo di sanremo, e da due foche che ha portato con se per scaldarsi i polsi, Malika è tornata. Sono contento che tutto quel lavarsi i denti e cantare con lo spazzolino l’abbia tenuta in allenamento per una bella canzone in stile Ayane come questa. L’eleganza delle sue produzioni musicali è una certezza su cui poter contare (e di questi tempi signora mia…). Un inno all’amore per se stessi con drum machine, pianoforte e sintetizzatori a dare un tocco di vintage e di riempimento. Un pezzo scritto veramente bene.
VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Ermal Meta - Un milione di cose da dirti

Stiloso nella sua giacca Ferrero Rocher, Ermal torna a Sanremo con ballad romantica, ha un milione di cose da dirci, ma non dice niente. Si sospetta sia la storia di Adriana Volpe prima che si incazzasse di brutto con Magalli e cominciasse la loro lotta di frecciatine che ci tiene col fiato sospeso da anni. C’è tutto quello che i fans di Meta si aspettano, tanto pianoforte, tanto amore, tanta banalità. Gli occhi fanale non si possono sentire. Funzionerà, forse vincerà pure. Non è brutta eh, ma che noia.

VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Extraliscio feat Davide toffolo - Bianca luce nera

Oltre l’infinito, sono gli extraterrestri del Festival. Io Toffolo me lo ricordo quando veniva al liceo a cantare coi Tre Allegri Ragazzi Morti e mi sembrava di non essere nella profonda provincia dell’est, ma almeno un figo di Ivrea, o almeno di Arma di Taggia. È la canzone che trovi in un film impegnato, tipo di Elisabetta Sgarbi (che oltre ad essere la presidentessa della casa editrice “La nave di Teseo” è anche produttrice di questa band) e cito: presentato al Festival di Venezia 2020 e al Bellaria Film Festival, vincitore del Premio Siae al Talento Creativo e del Premio FICE - Federazione Italiana Cinema d’Essais. (Guarda Wikipedia se non ci credi)
Sarà l’effetto Ermal Meta, ma le braccia si alzano e ondeggiano un po’ e il piede tiene il tempo sul parquet. Ben arrangiata, ben prodotta. Un’incognita nella realtà festivaliera di quest’anno.

VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Random - Torno da te

Un po’ random le note le ha prese, ci ha la giovane età e le paillettes che quest’anno devi averle o ti buttano fuori dal palco. La mezzanotte è passata, anche la pazienza di chi scrive per la sfigolagna della serata, pronta per il remake di “3 metri sopra il cielo” o “amore 14”. Sarà l’età, il gap generazionale, ma non arriva davvero nulla se non un pervasivo senso di noia e di non necessità.

VOTO: 🍾🍾🍾

Fulminacci - Santa Marinella

Emozionato entra piano una bella canzone che parla d’amore con un tocco di De Gregori e un po’ di Vasco, scritta e cantata come si deve, peccato averlo sentito solo come decimo concorrente. Mi taccio perchè voglio che leggiate l’effetto che ha avuto sul Maestro Mosconi: “Santa Marinella è uno di quei luoghi del cuore che non si cancellano mai anche quando vai a vivere dall’altra parte del paese. Fulminacci la canta con un'aria trasognata e io volo con lui su litorale. Da ballare abbracciati in un club e poi baciarsi, baciarsi e ancora baciarsi con i baffi che sanno di birra.”

VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Willie Peyote - Mai dire mai (la locura)

Finalmente, finalmente un’altra antilagna con un testo che prende in giro tutti e tutto, secondo brano che lascia la poesia per raccontare la realtà della serata. Sul look c’è da lavorare ok, ma sulla canzone decisamente no, è perfetta e l’ascolterei altre 3 volte. Ritmica serrata e ipnotica, lui perfetto sul tempo, si vede il talento (che stasera ogni tanto è tanto ha latitato) e il mestiere.

VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾

Gio Evan - Arnica

A quest’ora più che l’arnica ci vorrebbe una flebo e un paio di occhiali da sole per il mix giacca di Orietta Berti e traghette corte. Coi capelli che Marcella Bella levate, quando Gio comincia a cantare l’effetto choc passa, poi comincia ad andare a scatti e non si capisce piu niente di quello che dice. Peccato. La canzone non sembra male, scritta da una delle penne più interessanti degli ultimi anni (Francesco “Katoo” Catitti), sarebbe bello sentirla da un cantante, uno vero.
VOTO: 🍾🍾🍾🍾

Irama - La genesi del tuo colore

In gara via videoclip causa Covid di un collaboratore, sembra il figlio di Bon Jovi e Mauro Repetto, brano ben pensato per andare verso l’estate e milioni di streaming, è innegabilmente qualcosa di diverso nella serata sanremese, ma ciò non vuol dire che mi piaccia. Il Maestro Mosconi mi dice invece che questo elettropop smaccatamente anni ottanta infarcito di synth e vocoder (chissà cosa sarà?) è molto meno peggio di quanto si aspettasse, produzione molto ben fatta, anche qui a firma Dario “Dardust” Faini. Testo inesistente. Un buon prodotto. Ecco, più che una canzone diremmo un prodotto.

VOTO: 🍾🍾🍾🍾🍾

Classifica della seconda serata

1.Ermal Meta

2.Annalisa

3.Irama

4.Malika Ayane

5.Noemi

6.Fasma 

7.Francesca Michielin e Fedez  

8.Lo Stato Sociale  

9.Willie Peyote 

10.Francesco Renga  

11.Arisa  

12.Gaia

13.Fulminacci con Santa Marinella

14.Fulminacci

15.Maneskin

16.Max Gazzè

17.Colapesce Dimartino

18.Coma_Cose

19.Extraliscio feat. Davide Toffolo

20.Madame

21.Gio Evan 

22.Orietta Berti

23.Random

24.Bugo

25.Ghemon

26.Aiello

La messa è finita, i palloncini si sono tutti sgonfiati.

Sì anche quello a forma di pisello, tanto lo so che l’avete notato tutti.

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