Taste of Paris: cos'è e perchè ogni gourmet dovrebbe metterlo in calendario

Dopo quasi due anni di assenza, dal 16 al 19 Settembre è finalmente tornato uno degli eventi più importanti nella vita gastronomica Parigina - “A taste of Paris”. Tuorlo vi racconta com'è andata la 6a edizione del festival.

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Dopo quasi due anni di assenza, uno dei eventi più importanti nella vita gastronomica Parigina è finalmente tornato - il festival “A Taste of Paris” ha avuto luogo dal 16 al 19 Settembre. Tuorlo vi racconta com'è andata la 6a edizione del festival.

Nuove facce, nuovi format, più coraggio e sempre più idee - così in poche parole si può descrivere questa edizione di Taste of Paris. Mai come quest’anno così tanti chef giovani e brillanti, con delle idee fresche. Mai così tante rivelazioni delle nuove aperture e nuove sfide degli chef.

Un esempio chiaro - giovane e già virtuoso Mory Sacko, debutante di Taste’21, chef parigino che dall’anno scorso entrato nella guida Michelin con la sua prima stella per la cucina di grande creatività e fantasia. Un altro? Matthias Marc che dopo aver conquistato i parigini con il ristorante Substance ha aperto Liquide - un format ancora più “inclusivo” nella sua affidabilità e bontà assoluta.

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Credits: Natalia Kogan

Non manca, ormai, da sempre, Romain Meder, che, però, per la prima volta al festival arriva senza il nome di “Alain Ducasse au Plaza Athenee” dietro le spalle dove era lo chef per più di 7 anni. Questa volta, presenta “Sapid” - un ristorante suo aperto insieme con Monsieur Ducasse che offre la cucina “terrestre, nomade e sostenibile”. A grande differenza di “ADPA”, Sapid è un posto molto easy e relaxed con il focus sulla cucina sana.

Tra le “new faces” presente anche Nina Metayer con la sua pasticceria già molto apprezzata dai parigini, ma prima venduta solo su Internet, che con l’occasione dell’evento annuncia il ritorno in vendita a Printemps du Goût. Forse non una “new face”, ma lo chef pasticcere Jeffrey Cagnes porta decisamente grandi "news": dopo aver lasciato Stohrer apre la sua pasticceria e sala da tè a Parigi, vicino a Montmartre, e debutta come imprenditore.

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Credit: Natalia Kogan

Parlando delle novita c’e anche quella della presenze delle chef donne come Amandine Chaignot ( già conosciuta per il ristorante Pouliche) e Beatriz Gonzalez. La prima da poco ha appreso la nuova avventura e adesso rivisita la cucina di famiglia nel suo nuovo Café de Luce a Montmartre e la messicana Beatriz nel ristorante Correta e Neva offre la cucina fusion messicana. C’è pure Julien Sebbag, chef - difensore della cucina eco-responsabile, a capo del nuovo ristorante Forest al Museo d'Arte Moderna di Parigi.

Decisamente, in un evento così emblematico per Parigi come “Taste” non possono mancare gli headliner di festival come Eric Frechon (Epicure), Frederic Anton (Le Pre Catelan, Le Jules Verne), Simone Zanoni (Le George), Christian Le Squer (Le Cinq), Pierre Sang, Guillaume Sanchez, Denny Ambroisi (Ida), Adeline Grattard (YamTcha), François Daubinet (Fauchon), François Perret (Ritz), Yann Couvreur, Michel Rostang.

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Credits: Natalia Kogan

Ma, nonostante tutte le novità, new faces e i concetti nuovi presentati in questi giorni in Taste, in sé, il format del festival non è cambiato - più di 30 chef, sotto un tetto (questa volta in Grand Palais temporaneo visto che l’originale è sotto ricostruzione), hanno cucinato per più di 30.000 persone che hanno partecipato ad evento in giro di 4 giorni. Si veniva a mangiare il meglio della cucina parigina a pranzo (dalle 23:30 alle 16:00) e a cena (dalle 19:00 alle 23:30) degustando i piatti dei grandi chef ad un prezzo… davvero simbolico, è questa è la cosa più bella di Taste. Il festival che unisce la gente e la grande cucina senza "conti scomodi" e situazioni "pompose".

Avendo anche un budget più che modesto, ci si poteva permettere di conoscere la cucina dei cuochi più grandi e brillanti della Ville Lumière. I piatti costavano da 6 a 12 euro ciascuno. L’idea di Taste of Paris è proprio quella - offrire un format easy, pop e divertente a tutti, cercando così a far conoscere ad un pubblico davvero vario ed ampio a scoprire ciò che la parte gastronomica della capitale Francese può offrire.

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Credits: Natalia Kogan

Questa edizione è stata pure rivelatoria - tanti giovani, tante donne, tanti ragazzi stranieri e tanti format nuovi e tante novità annunciate nei giorni di Taste.

Un grande segno di ripartenza per Parigi e la speranza che la prossima edizione sia ancora più ricca per le sorprese e scoperte.

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