TerraMadre: il cibo è una mossa politica
“Il cibo è causa della crisi ambientale, ma può essere anche la soluzione” - sono le parole di Carlin Petrini, fondatore del movimento Slow Food, che rimbombano in questi giorni a Torino, in occasione di TerraMadre 2022.
Petrini ha puntato il dito contro le storture di un sistema che consuma risorse, impoverisce il suolo e non è in grado di soddisfare il bisogno nutritivo di tutti: “Già oggi che la popolazione mondiale non supera gli otto miliardi di persone, si produce cibo in grado di sfamarne dodici – ha aggiunto il founder – Significa che il 32% di alimenti perfettamente commestibili viene buttato via: è un fallimento epocale, perché nel frattempo circa 900 milioni di persone nel mondo soffrono la fame. Oltretutto, per produrre quel cibo abbiamo sprecato miliardi di litri d’acqua e utilizzato milioni di ettari di suolo. Occorre ridurre lo spreco nelle nostre case, non aumentare la produzione, come sento ripetere ciclicamente” - conclude Petrini.
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RigenerAction è il claim di questa edizione di Terra Madre. Rigenerazione come nuovo modello e nuova visione nell’affrontare le nostre scelte alimentari, non più come scelte singolari, ma come atti politici e quindi con il coinvolgimento della collettività partendo dai singoli, attraverso una rivoluzione quotidiana, cominciando dalle nostre azioni day by day: ridurre lo spreco, consumare meno proteine animali, evitare gli imballaggi di plastica, consumare ingredienti locali e freschi.
Rigenerazione che parte dai giovani, che sono stati i protagonisti indiscussi di questa ultima edizione, finalmente fisica, la prima dal 2018. Tante cose in questi 4 anni sono cambiate, una nuova consapevolezza fa ormai parte di una coscienza comune che non abbiamo più tempo, soprattutto sulle tematiche più urgenti e strettamente collegate alla sostenibilità del clima e dell’alimentazione. Sostenibilità è un vocabolo che ormai è diventato di uso quotidiano, gli effetti della crisi climatica sono davanti agli occhi di tutti e sono causa di sofferenze. Quando, nel lontano 2004, fu organizzato proprio da Slow Food il primo meeting internazionale delle comunità del cibo, qualcuno li considerava utopisti o nostalgici, l’opinione pubblica aveva difficoltà a capire il valore di un movimento nato per riflettere sugli effetti del nostro stile di vita sul pianeta e su quello che la terra ci offre, per le persone che se ne fanno custodi anziché depredarlo per un fine di mero profitto.
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In questi cinque giorni di TerraMadre il cibo è protagonista, inteso come vettore attraverso cui concretizzare la transizione di cui abbiamo bisogno. Il cambiamento è già in atto: ognuno di noi può scegliere di esserne parte come protagonista, oppure di subirne solamente le conseguenze. Terra Madre esiste proprio per comprendere le storture dei sistemi alimentari e per capire come agire in prima persona.
Più di 550 eventi, oltre 700 espositori da tutte le regioni d’Italia e dal mondo, quasi 200 Presìdi Slow Food, decine di ospiti italiani e internazionali che hanno parlato di gastronomia, di alimentazione e del significato economico, ambientale e sociale di ciò che ogni giorno mettiamo sotto i denti: TerraMadre è tutto questo e molto di più. È allegria, cene e degustazioni, buon cibo, vini, birre, caffè d’eccellenza. È una festa in cui l’alimentazione viene raccontata attraverso le persone: più di tremila delegati arrivati da più di 150 Paesi, ognuno con un bagaglio fatto di conoscenze, esperienze, tradizioni. TerraMadre è il luogo in cui avviene uno scambio di tutto questo sapere, un momento di arricchimento collettivo.
Nonostante lo scenario allarmante in cui ci troviamo, la rete di TerraMadre si è rigenerata aprendosi a nuovi soggetti che incarnano i principi di attenzione verso l'ambiente e verso un'economia più giusta che mette al centro i diritti umani: “Spero che questa Terra Madre rimanga nella storia per l'attualità dei valori che incarna - prosegue Petrini - Mettendo al centro il cibo, TerraMadre propone una svolta epocale nel modo di fare politica, sconvolgendo paradigmi di vita ormai obsoleti. D'altronde il cibo è la prima fonte di energia che permette la vita.”
La nostra prima fonte di energia è diventata oggi la prima responsabile dello sconquasso ambientale, di ingiustizie sociali e di forme di malnutrizione che consentono la convivenza di fame e obesità all’interno della stessa area geografica. A TerraMadre si sono tenute conferenze su nuovi modelli possibili dove proporre una rivoluzione e una rigenerazione dei modi di stare al mondo a partire dal cibo non è un’utopia, ma è un diritto universale che può essere conquistato con la partecipazione di tutti. La politica di governo avrà un suo indirizzo e continuerà ad avere una certa influenza sulle scelte di produzione alimentare, ma affiancate da politiche collettive che si realizzano attraverso gesti semplici della quotidianità.
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“Ridurre lo spreco e fare come facevano le nostre nonne quando preparavano piatti come la ribollita o la pasta ripiena con gli avanzi della settimana: praticando quella che oggi definiremmo economia circolare, ci hanno consegnato il meglio della cucina italiana. - Suggerisce Carlin - Ridurre il consumo di proteine animali e approcciarsi con curiosità ad esempio alla diversità di legumi presenti in ogni territorio. Smettere di comprare alimenti avvolti in metri di imballaggi plastici quasi fossero mummificati. Diminuire il consumo di cibi ultra processati in favore di ingredienti locali e freschi che fanno riscoprire la bellezza e la diversità che le stagioni ci offrono.”
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Terra Madre rappresenta oggi sempre più uno sguardo vigile sul presente e con una visione lungimirante verso il futuro. Non abbiamo più tempo e non possiamo più aspettare le decisioni di chi ci governa per affrontare la crisi climatica, che corre più veloce di quanto ci immaginiamo. In questi giorni sono state più di 350 mila le persone che hanno partecipato all’evento, una scommessa vinta, una grande festa popolare, gioiosa e all'insegna della pace, intorno al cibo buono, pulito e giusto. Da qui partono i semi di un nuovo futuro più consapevole e più attivo. Rigeneriamoci!
Redazione Tuorlo