Si sa che con l’avvicinarsi del 31 dicembre molti di noi iniziano a stilare i famosi “buoni propositi” per l’anno che verrà, e da sempre, tutti desiderano che l’anno nuovo sia più felice e prospero di quello appena trascorso. Anche per quest’anno, risulta facile desiderare che il 2022 sia meglio di quello che si sta per concludere. Ciò non toglie che la festa del 31 dicembre sia da sempre particolarmente ricca di tradizioni e usanze di Capodanno, essendo noi italiani un popolo con una lunga storia di superstizioni, rituali scaramantici e propiziatori legati al cibo e alla tavola: anche i più scettici non possono farne a meno, perché “non si sa mai”.
Ecco il vademecum per seguire tutte le superstizioni made in Italy e cosa non può mancare sulle nostre tavole l’ultimo dell’anno:
Le lenticchie? Un must, non si rifiutano mai. Cucinate le lenticchie e mangiatene in abbondanza, simboleggiano fortuna e ricchezza. Piccole e tonde, sono quelle più famose come rito propiziatorio per la loro somiglianza alle monete, fin dai tempi dei romani, erano considerate di buon auspicio per le finanze. Più se ne mangiano, tanto più ricchi si diventa. Dunque… l’abbuffata di lenticchie è obbligatoria, ma occhio a non fare indigestione - come saprete hanno qualche effetto collaterale. Accompagnate da zampone o cotechino, non importa: fin dai tempi antichi i contadini dicevano che del maiale non si butta via niente. Un maiale nelle campagne, e nei gelidi inverni, assicurava mesi di sopravvivenza sfamando intere famiglie e dunque durante la notte di San Silvestro non può mancare. Ma non limitatevi solo a mangiarle! Mettetele crude in una ciotolina, insieme ad oggetti fatti d’oro, come un anello o una collana, e aggiungete anche qualche moneta. La tradizione lo ritiene un mix infallibile se si vuole avere un anno positivo dal punto di vista economico.
L’uva: seguendo gli strascichi delle usanze spagnole, che hanno lasciato il segno in tutt’Italia e soprattutto a Napoli, si devono mangiare dodici chicchi d'uva, simbolo di fortuna e ricchezza, uno per ogni rintocco della mezzanotte seguendo i dodici rintocchi d’orologio, o anche uno per ogni mese dell’anno. Se qualche acino non sarà troppo buono e dolce, il mese corrispondente potrà dare qualche preoccupazione. - Paolo Fox, confermi?
Il dito nello spumante: intingere un dito nel bicchiere di spumante e passarlo dietro l’orecchio è un altro tipico gesto di buon auspicio. Questa è un’usanza tutta partenopea, ma che si è diffusa un po’ ovunque. Sempre durante il cenone, assicuratevi che il botto fatto stappando lo spumante sia abbastanza forte da scacciare gli spiriti maligni dell’anno vecchio. Perché questo rituale sia compiuto al 100%, qualcuno azzarda addirittura a far cadere il proprio calice a terra.
La frutta secca: a tavola non può mancare, e va goduta seguendo una regola ben precisa. Per avere prosperità e fertilità, se ne devono mangiare 7 tipi diversi: nocciole, noci, arachidi, mandorle, datteri, fichi, uvetta; non dimenticate di conservare gelosamente il nocciolo del primo dattero che mangiate e nascondetelo nel portafogli, sarà il vostro amuleto segreto per tutto l'anno nuovo.
Il colore rosso: tutti abbiamo ricevuto almeno una volta nella vita da amici o parenti un capo di biancheria intima, spesso di dubbio gusto, ma sicuramente simbolo di forza, passione e buon auspicio per il nuovo anno. Ma il colore rosso non vale solo per l’intimo, bensì non fatevi mancare il grande classico sulle vostre tavole, oltre agli addobbi, anche i chicchi rossi della melagrana, simboleggiano fecondità e abbondanza. Si può notare la presenza di questa frutta in molte opere d’arte antiche, nelle tombe degli Etruschi e negli ornamenti dei parametri sacri.
Gettare piatti/oggetti vecchi dalla finestra: senza fare un remake di Fantozzi, che si vede l’automobile distrutta da una lavatrice defenestrata, la tradizione vuole che i piatti “sbeccati” si tengano tutto l’anno senza buttarli, per poi lanciarli dalla finestra la notte Capodanno. Questo gesto simboleggia il disfarsi del vecchio, rompere con il passato per fare spazio al nuovo ed aprirsi ad un futuro migliore. Se non vivete in zone isolate, consigliamo l’alternativa di gettare l’oggetto di cui disfarsi sul pavimento di casa.
Un bacio sotto al vischio: chiudiamo in bellezza, con il rituale che simboleggia il legame fra le persone e la tenacia dei sentimenti. Questo verde arbusto dalle minute bacche perlacee, infatti, vive sugli alberi e lì sta abbarbicato, resistendo alle intemperie.