In occasione di Earth Day, Tuorlo lancia una campagna social per sensibilizzare le persone a fermare il cambiamento climatico, un’abitudine alla volta, e invita tutti a partecipare condividendo le grafiche con il tag #unallavolta .

La campagna nasce dalla riflessione sul fatto che l’esaurimento delle risorse naturali e la distruzione del pianeta sono in gran parte il risultato del ripetersi delle nostre “cattive abitudini” a danno di noi stessi e dell’ambiente. 

Nel corso degli ultimi decenni, l’agricoltura intensiva e l’urbanizzazione hanno causato la perdita di milioni di ettari di foresta vergine, ovvero l’habitat per molte specie animali, ma soprattutto il polmone verde che depura la nostra aria dai gas serra. 

Di conseguenza, dal 1960 a oggi, la temperatura media sulla terra è aumentata di circa 1°C, e a causa del surriscaldamento globale i ghiacciai hanno cominciato a sciogliersi e così il livello dei mari si è innalzato: circa 20 cm negli ultimi 100 anni, con una notevole accelerazione negli ultimi 3 decenni.

Inoltre, sempre a causa dell’innalzamento della temperatura e dell’aumento dei gas climalteranti in atmosfera, gli oceani stanno andando verso un progressivo aumento di temperatura e crescente acidificazione dell’acqua. Questo, unito alla dispersione dei rifiuti nel mare e alla diffusione di pratiche di pesca non sostenibili, sta ovviamente portando a una notevole perdita di biodiversità marina. 

A questo quadro già molto scoraggiante si aggiungono fenomeni atmosferici sempre più catastrofici, ma anche incendi sempre più gravi e, come abbiamo imparato di recente, le pandemie. 

Potremmo continuare, potenzialmente, all’infinito, perché infinita è la catena di eventi che giorno dopo giorno contribuiscono ad aggravare l’emergenza climatica.

Una bottiglia alla volta, un’automobile alla volta, un albero alla volta, da decenni le nostre azioni si susseguono in un circolo vizioso senza soluzione di continuità, andando ad esaurire le risorse naturali e sacrificare gli ecosistemi, la nostra salute e il nostro futuro. 

Earth Day nasce nel 1970 per sensibilizzare le persone ad agire, manifestando e influenzando le istituzioni. Ed in effetti in questi 52 anni sono nati molti enti e iniziative, ma nonostante tutto gli analisti continuano a rilevare l’aumento delle emissioni, l’aumento delle temperature, l’aumento del livello degli oceani.

Se la mancanza di azioni efficaci da parte dei governi si può facilmente motivare con gli interessi economici, la stessa mancanza nei privati cittadini la potevamo, almeno fino a 15-20 anni fa, parzialmente giustificare con la mancanza di consapevolezza. 

Ma oggi, nel 2022, tutti noi abbiamo facile accesso alle informazioni ed inoltre la sostenibilità… è di moda: ne parlano tutti!

Ma nel nostro quotidiano fruire di infiniti (ancora!) contenuti, un tap alla volta, uno scroll alla volta, un post alla volta, stiamo veramente accrescendo la nostra consapevolezza, sviluppando la sensibilità, passando all’azione? oppure rischiamo di nuovo di distrarci, perderci nelle nostre abitudini, ricalcare lo stesso pattern e allungare la catena, di nuovo, all’infinito? Riusciamo a mantenere la lucidità o ci facciamo trascinare dal negazionismo o dalla climate anxiety finendo per restare, ancora una volta immobili?

In occasione di Earth Day - Giornata mondiale della Terra, noi di Tuorlo vogliamo esternare una nostra riflessione su questo meccanismo umano dell'iterazione, dell’abitudine, della ripetizione, per domandarci: e se invertissimo la direzione? e se, gradualmente, una bottiglia alla volta, un’automobile alla volta, un albero alla volta riavvolgessimo il nastro? 

Che mondo sarebbe se, un albero alla volta, rinfoltissimo la foresta in modo da poter ricambiare l’aria, riuscendo così a raffrescare il pianeta? E se raccogliessimo di nuovo tutte le nostre bottiglie di plastica, riciclassimo i nostri rifiuti, dessimo nuova vita ai nostri i nostri oggetti? 

E se fossimo tanto coraggiosi da spegnere tutte le auto? 

Se fossimo abbastanza curiosi da informarci su quello che compriamo? abbastanza generosi, soprattutto con noi stessi, da accettare di pagare un prezzo giusto per le cose che acquistiamo? Abbastanza determinati da esercitare il nostro diritto di voto e manifestare di fronte alle istituzioni per pretendere che si occupino davvero della transizione ecologica?

All’inizio suonerà strano, come una nuova regola, una piccola costrizione. Ma poi, un'azione alla volta, un giorno alla volta, potremmo cambiare le nostre abitudini, rinnovare la nostra mentalità, determinare il nostro futuro riappropriandoci del buono che abbiamo lasciato nel nostro passato e portandocelo nel futuro. Come la scienza ci dimostra, tornare indietro è ancora possibile. Ed è l’unico modo per andare avanti. 

La campagna “Una alla volta” rappresenta tutto questo. Una riflessione sulle nostre abitudini e su come possono cambiare. In meglio.