Autentici contadini del mare: i pescatori di vongole di Venezia e Chioggia.
Sono i primi ad aver ricevuto la più importante certificazione di sostenibilità non solo in Italia, ma in tutto il bacino del Mediterraneo.
Un fermo pesca di cinque mesi anziché due per rispettare la vita delle vongole, le prime al mondo ad essere certificate MSC (Marine Stewardship Council).
E’ il risultato del Consorzio Bivalvia Veneto, fatto di 100 moto pescherecci, 300 pescatori associati, 40 mila chili di prodotto giornaliero per un territorio al largo delle coste venete che va da Venezia a Chioggia, nell’Alto Adriatico.
La scelta del consorzio è stata lungimirante: un fermo pesca biologico, e poi aree marine interdette per promuoverne il ripopolamento, l’utilizzo dei gps per monitorare la posizione e garantire un basso impatto ambientale.
Gianni Stival, originario di Caorle, ha dedicato la sua vita alla pesca e alla cooperazione nel compartimento ittico. Oltre a essere imprenditore nel settore, ha ricoperto molteplici incarichi nel panorama regionale e nazionale a difesa del comparto. A Stival va attribuito in particolare il merito di aver ottenuto due certificazioni importantissime nel settore molluschi: la certificazione delle vongole biologiche, primo caso in Italia, e la certificazione MSC di pesca sostenibile in Mediterraneo, primo caso al mondo.
Composta da una flotta artigianale, l’organizzazione di questi produttori opera nei compartimenti marittimi di Venezia e Chioggia, e tutte le barche associate che pescano le vongole rientrano nella certificazione. Le barche da pesca misurano dagli 11 ai 15 metri e ospitano a bordo una media di 2,5 persone ciascuna, operando 4 giorni alla settimana e rispettando un limite massimo giornaliero di pescato pari a 400 chili per barca. Mentre il fermo biologico obbligatorio è di 2 mesi all’anno, i pescatori di Venezia e di Chioggia osservano un fermo biologico riproduttivo medio di 5 mesi l’anno.