LIBRI: “Mangiare è un atto civico”, il libro di Alain Ducasse per imparare a nutrirsi con consapevolezza
Libri è la nostra rubrica mensile sui libri: ogni mese vi raccontiamo un libro diverso sul tema della gastronomia, tra chef e personaggi non del settore con il cibo come unico fil rouge.
Il cibo è uno strumento per comunicare, per compiere una rivoluzione sociale, per raccontare la propria visione del mondo. Scegliere come nutrirsi non è un atto riguardante solo sapori, profumi o consistenze e va oltre ciò che captiamo con i sensi nel momento in cui lo portiamo in tavola: mangiare è un atto di responsabilità sociale.
Si può riassumere così il libro “Mangiare è un atto civico” di Alain Ducasse e Christian Regouby, pubblicato in Francia nel 2017 da Les liens qui libèrent, e in Italia l’anno successivo da Giulio Einaudi editore.
Il libro si apre con un racconto intimo di Ducasse che ci porta indietro nel tempo e ci rivela i suoi turbamenti dovuti a un incidente a cui è sopravvissuto e da cui, con una grande forza, si è ripreso fisicamente e psicologicamente. Da quell’incidente, lo chef rinasce una seconda volta. Connesso a questo racconto, c’è il ricordo di sua nonna. Un ricordo che lo accompagnò nel letto dell’ospedale in cui trascorse la convalescenza. La sua immagine non è più nitida, ma il suo profumo sì: è quello della cucina.
Sono questi gli elementi che creano il legante per il racconto che Ducasse ci regala della sua vita professionale e personale, dove il cibo è motore di sentimenti, scelte e doveri, non solo nei confronti di sé stessi o del proprio lavoro, ma nei confronti dell’intero pianeta. “Mangiare bene significa rispettare sé stessi. E se mi rispetto, rispetto meglio il mio ambiente. In gioco, per ognuno di noi, c’è non solo un’etica da difendere, ma anche una finalità sanitaria, culturale, economica e sociale”. Non è una questione riguardante il proprio potere d’acquisto, anche perché mangiare bene al ristorante stellato appare subito come un’impresa semplice. Il punto cruciale risiede nell’imparare a riconoscere e scegliere la qualità, utilizzando la tavola come un luogo di apprendimento in cui fare educazione al gusto sin dai primi mesi di vita.