Sansonina, il vino che va controcorrente, nato dalla forza di un’idea tutta al femminile
La leggenda narra che Sansone, uomo dotato di una forza impressionante, era giudice biblico e figura mitica semidivina a cui si riconoscono imprese straordinarie. Le caratteristiche di energia e forza di questo eroe diventano in questa storia attributi al femminile.
La Sansonina è infatti il nome con cui era conosciuta una grande cascina settecentesca a poca distanza da Peschiera del Garda, nome attribuitole per il carattere dell’antica proprietaria: una donna dalla personalità energica e decisa.
“Sarà storia, sarà leggenda, ma a me piace pensare che l’anima di questa tenuta sia assolutamente femminile. - Ci racconta Carla Prospero, fondatrice insieme alla figlia Nadia Zenato, figlia d’arte dell’omonimo produttore di Amarone, Zenato Sergio - La storia narra di una donna dal carattere tanto fiero da meritarsi il soprannome di Sansonina, dal personaggio biblico Sansone. Era lei, tre secoli fa, la proprietaria di questo luogo affascinante, che ho voluto trasformare in un’azienda tutta mia, ricca di amore per la terra. Per il vino ho voluto mantenere l’antico nome di Sansonina perché fa parte del DNA di questo progetto: su questa terra abbiamo ridato vita ad un antico vigneto di Merlot di cui il vino Sansonina è fatto, e lo abbiamo fatto io e mia figlia, con grande determinazione, sfatando un mito, producendo un grande vino rosso in una zona tradizionalmente nota per i vini bianchi e dimostrare che produrre un vino rosso strutturato non è solo un affare da uomini.”
Oggi La Sansonina è un’azienda vinicola con un vigneto di 13 ettari che si adagia nelle morene meridionali del lago di Garda, vicino a Sirmione. Un luogo di grande piacevolezza di paesaggio e di rinomata tradizione vinicola per il Lugana. Proprio in questa terra votata alla realizzazione di bianchi di grande carattere e complessità, Carla, forte della profonda conoscenza delle caratteristiche e delle potenzialità del territorio, nel 1997 decide di intraprendere una personalissima sfida al femminile, affiancata dalla figlia Nadia, e riporta in vita, attraverso un accurato intervento, un antico vigneto di merlot rinvenuto nella zona, iniziando la produzione di un vino rosso in terra di bianchi: il Sansonina.
Il progetto inizia con una prova di vinificazione delle uve dell’antico vigneto, credendo nel profondo nelle potenzialità dei vigneti autoctoni: il risultato è di grande soddisfazione. Sansonina diventa un nome ed un simbolo, che, fra storia e leggenda, evoca la forza e l’orgoglio di una scelta controcorrente, ostinata e promotrice di un’imprenditoria femminile che nel mondo del vino si sta sempre più facendo spazio. La sfida è stata quella di sfatare il pregiudizio: l’obiettivo era ed è quello di produrre un grande vino rosso in una zona tradizionalmente nota per i vini bianchi. Con caparbietà e sensibilità, Carla e Nadia, sono riuscite nel loro intento, dando vita ad un rosso vigoroso, intenso ed elegante.
Sorprendente è stata l’adattabilità del Merlot al microclima della zona e al suo terreno. La buona presenza di argilla, supportata da uno scheletro consistente, garantisce l’ottenimento di un vino molto concentrato senza avere fenomeni di appassimento ed ossidazione durante la maturazione: da questi tratti prende forma un vino di forte carattere e personalità, particolarmente predisposto a lunghi invecchiamenti.
Dal vino, nasce poi l’idea del simbolo che lo rappresenta: la lettera “S”, iniziale del nome. L’impronta dinamica ed energica data dall’entusiasmo e dalla passione di Carla Prospero e Nadia Zenato, due forti personalità, due competenze e due diverse generazioni che, proprio la lettera “S” raccorda il movimento di due spirali, che si integrano e si completano nel segno di una forte tradizione che accompagna un futuro imprenditoriale di successo.
La spirale infatti, la cui formazione naturale è molto frequente nel regno vegetale e animale, richiama l’evoluzione di una forza. In particolare la doppia spirale è simbolo dei cambiamenti lunari ed è espressione grafica del simbolismo della fertilità; rappresenta i ritmi ripetuti della vita e delle stagioni, il carattere ciclico dell’evoluzione.
Oggi anche l’antica cascina, trasformata in una vera e propria cantina d’autore, curata architettonicamente dall’architetto piemontese Bo, é tornata a vivere. Grazie ad un sofisticato progetto di restauro conservativo approvato dal Comune di Sirmione, La Sansonina ha finalmente una sede, dove oggi è possibile degustare i vini insieme all’eclettica imprenditrice e produttrice Nadia Zenato.
Proprio Nadia, negli ultimi anni, insieme ai suoi collaboratori tra agronomi ed enologi, ha fortemente voluto intraprendere una transizione al biologico dei suoi vini, certificati dal 2022, con la volontà di preservare al meglio i vigneti e di coltivare e produrre vino escludendo l’uso di concimi chimici di sintesi, nonché l'impiego di organismi geneticamente modificati.
“In questo progetto sono stata guidata dal forte legame e amore con il territorio che da sempre mi ha trasmesso mio padre, Sergio, il mio grande maestro, e il mio pensiero è andato sempre a quello che lui avrebbe fatto, prendersi cura di questo luogo, dei suoi frutti, e poi poterlo raccontare attraverso il nostro vino.”