Le birre di Natale che ti faranno dimenticare il Natale

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È arrivato quel periodo dell’anno tanto atteso e tanto detestato, quell'atmosfera di campanellini e volemose bene: il Natale. Sarete costretti a passare giornate intere, o anche solo il tempo di un aperitivo, con un lontano parente che vedete solo una volta l’anno, o con quella zia che cerca di fare la simpatica a tutti i costi. Così, mentre ve ne state lì seduti a guardare questo branco di “sconosciuti conosciuti”, oltre a realizzare che condividete una parte del patrimonio genetico con loro, starete cercando una via di fuga (no, non guardate porte e finestre di casa, sono da escludere). Quel periodo in cui il frigorifero risulta essere l'unica salvezza, e aprendo lo sportello avrete un solo pensiero: “Ti prego, fa che ci sia qualcosa che mi faccia dimenticare questa serata”. (La stricnina non è contemplata tra le cose bevibili). Per non arrivare impreparati a quel momento, abbiamo pensato di stilare un elenco di birre di Natale che il Natale ve lo faranno dimenticare.

Avvertenza: bere una birra artigianale è anche una grande scoperta, un’esperienza. Fatevi avvolgere da sentori e profumi che potrete scoprire bevendo ognuna di queste meravigliose birre artigianali di Natale.

Cosa sono le birre di Natale?

Risposta semplice: le birre di Natale sono birre realizzate dai birrifici artigianali in occasione delle festività natalizie. Due motivi: avere una birra per affrontare i festeggiamenti in famiglia, permettersi di realizzare birre con una gradazione più elevata (grazie al freddo). I primi riferimenti scritti su questo tipo di birre si possono trovare addirittura nel lontano Medioevo partendo dall’Inghilterra per poi approdare in Belgio ed espandersi in tutta Europa. Anche se non hanno propriamente uno stile specifico, in base alla cultura del luogo in cui vengono prodotte subiscono un adattamento, secondo lo stile del territorio: Kerstbier in Belgio, Winter Warmer nel mondo anglosassone, Christmas Ale negli Stati Uniti. Queste birre hanno però delle caratteristiche comuni: una gradazione alcolica elevata, una tendenza al gusto dolce e una buona dose di spezie che prediligono quelle che richiamano di più il periodo natalizio, come cannella, uva passa, arancia candita e via profumando.

Provate a berle tutte -magari non tutte insieme-: siamo sicuri che alcune di loro davvero vi renderanno dolci e mansueti con tutti. Ma soprattutto, vi aiuteranno a non ricordare nulla il giorno dopo.
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Stille Nacht di De Dolle Brouwers

Per i beer geeks la Stille Nacht di De Dolle Brouwers, una Belgian Strong Pale Ale da 12%, è la birra di Natale per eccellenza. Per tutti gli altri deve diventare un must, bere questa birra ti trascina direttamente dentro la notte di Natale.

Al naso note agrumate, uvetta e un finale leggermente pepato.

In bocca si sentono subito miele, frutta sotto spirito e canditi.

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Avec Les Bons Voeux di Brasserie Dupont

Altra pietra miliare delle birre di Natale, la Abbey Tripel da 9,5% Avec Le Bons Voeux di Brasserie Dupont.

Al naso note dolci di miele e di frutta candita, leggeri aromi erbacei di luppolo.

In bocca spiccano note dolci di miele, frutta gialla, crosta di pane. Una leggera acidità in bocca la rende una birra molto facile da bere, in contrasto con la sua complessità e il suo tenore alcolico.

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Nöel (gentile) di Birrificio Baladin

L’istrionico patron di Baladin Teo Musso, ogni 3 anni ci regala una birra di Natale, uguale ma diversa: la Nöel gentile del 2021 è una Winter seasonal beer da 8,5%, la sua tradizionale Nöel con l’aggiunta di un ingrediente. Quest’anno è la nocciola gentile del Piemonte, assai complessa da usare in birrificazione quindi un must assoluto da provare.

Al naso sentori di nocciola tostata che si completano con note di cioccolato e di frutta e prugne secche.

In bocca fanno da padroni gli aromi di cereale torrefatto, dattero, di cacao e sul finale la nocciola tostata, che rende questa birra rotonda e piena. Una vera coccola dolce.

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Brighella di Birrificio Lambrate

Il birrificio Lambrate è uno dei rari casi in cui si riesce a coniugare perfettamente il milanese con l'ironia e la maestria nel fare le birre. Famoso per battezzare le sue creazioni con nomi sempre molto attinenti ad una certa Milano pop-olare, che non è quella degli yes man, anche quest'anno non si smentisce: la birra di Natale Brighella (9%) è quella bambina birichina sempre pronta a fare la marachella. E bere questa birra ve ne farà fare tante...

Al naso zenzero e agrumi accompagnati da miele e frutta sciroppata.

In bocca conturbanti note di arancia candita, zenzero, miele e frutta secca, lasciano poi lo spazio ad un leggero amaro del luppolo.

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Le jour de Noel di Birrificio Sabino

Un birrificio che negli ultimi anni si sta facendo notare per varie produzioni brassicole molto diverse tra loro, non poteva di certo tirarsi indietro e ha prodotto questo omaggio al giorno di Natale. Le jour de Noel di Birrificio Sabino è una birra Belgian Strong Ale da 11,5%, che sembra fatta apposta per farsi bere senza fretta, facendosi cullare dall’importante gradazione alcolica.

Al naso un bouquet aromatico e ricco di frutta matura.

In bocca il calore dei gradi alcolici fa capolino per poi lasciare spazio agli stessi sentori del naso e ci regala uno straordinario finale pulito, secco e leggermente amaro che aiuta la bevuta.

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Call Me Claus di Birra dell’Eremo

Questo birrificio nato nei pressi di Assisi dimostra come oltre alla millenaria cultura religiosa, esista anche una cultura birraria. Contraddistinto da un’attitudine giovane e attentissimo alle tendenze, il birraio quest’anno ha prodotto la Call Me Claus (Kertstbier 10,3%), una birra che toglie un po’ di stereotipi al pensiero generale sulla eccessiva dolcezza delle birre di Natale. E allora Birra dell’Eremo che fa? Ci aggiunge una importante dose di godurioso caramello salato.

Al naso viene avvolto da note di malto, uva passa e frutta sotto spirito.

Note che poi tornano in bocca insieme ad un morbido ingresso di mou e sul finale una travolgente nota salina.

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La Grande Botta di Birrificio Stradaregina

Il Birrificio Stradaregina si divide in due distinti rami di birrificazione: uno dedito agli stili convenzionali del mondo artigianale, l’altro punta di diamante della parte sperimentale con produzioni di birre a fermentazione spontanea e uso di frutta, e l’utilizzo per singola birra di blend invecchiati in botti diverse. Da questo metodo nasce una volta l’anno La grande botta (Imperial Stout 10%), figlia di una sola botte invecchiata un anno. Una vera perla da provare.

Al naso troviamo le classiche note di caffè, di polvere di cacao e di noci.

In bocca però sprigiona tutta la sua schiettezza ritroviamo cosi le stesse note del naso, un sapore persistente accompagnato da note di liquirizia.

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Anneau de Noël 2021 di Jungle Juice Brewing

Il Jungle Juice Brewing è un birrificio nato nel 2016 con uno stile inconfondibile tra il serio e il faceto, che si ritrova nello stile visivo e nei nomi delle birre. La parte seria è il metodo di produzione, che dona sempre birre pulite e piene di gusto. La Anneau de Nöel 2021 (Belgian Strong Ale 10,2%) nasce quest’anno per la prima volta e la leggenda narra che nel calderone sia caduto un anello divenuto poi tutto d’oro. Scherzi a parte, sicuramente sarà una di quelle birre che farà parlare di sé, quindi prima che l’anello cada di nuovo andrà bevuta per forza.

Al naso un'esplosione di frutta candita, pesca e albicocca.
In bocca un’inebriante fragranza di biscotti e frutta secca e calde note alcoliche.

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A Renna Glüh di LoverBeer

Non potevamo non chiudere la rassegna con una delle birre più iconiche e particolari, create dal birrificio LoverBeer che tra passaggi in legno, fermentazioni miste e sperimentazioni, ha sempre donato al mondo delle birre artigianali produzioni inaspettate e sorprendenti. Si parte da una base di DuvaBeer, che è realizzata con una percentuale di mosto d’uva Freisa, e viene trasformata in A Renna Glüh (una wild winter ale 8%) perché è arricchita da una buona dose di spezie tipicamente invernali. Caratteristica particolare di questa birra è che può essere degustata sia a temperatura fredda sia calda, tipo il vin brulè.

Al naso troviamo abbondanti spezie con sentori di agrume candito.

In bocca ritroviamo le spezie e agrumi e un mix dolce-acido che aiuta tantissimo la bevuta.

Il consiglio è di provarla anche calda e scoprire in cosa si trasforma. Sorprendente.

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(In apertura Marzia Lorenzi)

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