DESIGNEAT/2 - Le tendenze food di Bompas & Parr ridefiniscono il cibo di domani
Per Steiner, la conoscenza di una materia dona alle persone la capacità di elevarsi al di sopra di essa padroneggiando il progresso. Lo studio Bompas & Parr è un chiaro esempio di come si possa ridefinire lo Zeitgeist con il cibo: il suo spirito, così impresso nella tendenza culturale della nostra epoca, tra le mani (e i progetti interattivi) degli experience designer londinesi diventa qualcosa di inedito e straordinario, capace di indicare nuove vie per innovare e sorprendere, parlando i molteplici linguaggi della sinestesia.
Specializzato nella creazione di food experience multisensoriali, lo studio fondato da Sam Bompas e Harry Parr da più di dieci anni disegna esperienze psichedeliche coinvolgendo neuroscienziati, ricercatori e sociologi, per esplorare gli angoli più sconosciuti del food&beverage e trasformarli in esperienze interattive uniche. Dalla creazione di gelatine con le sembianze più strane, il business degli experience designer si è rapidamente allargato alla consulenza per brand e istituzioni d’arte, contando oggi un team di venti professionisti.
Architetture alcoliche di gin&tonic, installazioni bio-reattive e fuochi d’artificio multisensoriali sono solo alcune delle opere fuori dall’ordinario a cui Bompas & Parr ha saputo dare forma. Grazie a questa moltitudine di esperienze, lo studio creativo ha pubblicato per il quinto anno di fila le sue previsioni sul futuro del cibo, con visioni radicali in grado di immaginare come mangeremo e berremo nei prossimi anni. Una raccolta che va oltre i trend report delle società di ricerca più blasonate, sviluppando pensieri visionari e fuori dagli schemi. Passando dall’Hypnotic Design al Metaverso, fino all’eccesso di edonismo a tavola, ecco una riflessione su tre tendenze tratte dal dossier “Imminent Future of Food 2022”.
Gingerdrome, un progetto di Bompas&Parr/Ann Charlott Ommedal
Hypnotic Dining, largo alla sinestesia
Mai sentito parlare di sinestesia? Si tratta di un fenomeno percettivo con cui più sensi si contaminano, dando origine a percezioni insolite. Nello specifico, quella lessicale-gustativa identifica chi è in grado di esperire il gusto, l’odore e la consistenza di una parola semplicemente pensandola, sentendola pronunciare o leggendola. Che cosa succederebbe quindi, se fossimo in grado di aggiungere un po’ di sale a un piatto con il pensiero, semplicemente scorgendone il nome sul menu? Secondo Bompas & Parr, grazie all’ipnosi applicata alle esperienze di degustazione, sarà possibile enfatizzare il gradimento generale di una cena, partendo dall’alterazione dell’ambiente, fino ad arrivare al sapore e all’aspetto del cibo. L’Hypnotic Dining consisterà nel fornire dei menu con una breve guida all’autoipnosi per trasformare una ricetta a proprio piacimento, esplorando le potenzialità della mente. Con queste “alterazioni di coscienza”, sarà possibile esperire la realtà circostante in modo nuovo e diverso, dando alle cipolle il sapore di mele fresche, oppure immergendosi nelle atmosfere di un ristorante dall’altra parte del mondo.
Excess Dining, l’eccesso di edonismo a tavola
Fin quando la pandemia continuerà a occupare i titoli dei giornali di tutto il mondo, la ricerca del piacere a tavola sarà una costante per distrarre la mente dalla distanza sociale e dall’odore di disinfettante che aleggia tra i tavoli dei ristoranti. L’edonismo, ovvero l’esaltazione del piacere come fine ultimo dell’essere umano, sembra essere in grado di riportare un po’ di felicità in questi tempi bui. A dimostrarlo un trend in crescita nella metropoli londinese, dove le grazing tables sono il nuovo soggetto dell’erotismo mediatico da #foodporn. Queste “tavole da pascolo” non sono altro che composizioni artistiche realizzate con il cibo, per dare un tocco di creatività alla tavola, richiamando un’estetica anni ’80 di cui, in tempi normali, avremmo volentieri fatto a meno. Insomma, con un servizio delivery come quello offerto da The Happy Platter Company, si possono ricevere a domicilio queste “opere edibili” di prosciutto e abbandonarsi all’Excess Dining per colmare la propria fame di piacere. Appagante? Nell’era dell’eccesso predetta da Bompas & Parr decisamente sì. Per soddisfare l’edonismo latente, ciò che prima era presentato come un finger food, diventerà gigante e fuori scala, trascendendo l’imposizione all’autocontrollo con cui conviviamo da due anni a questa parte. L’edonismo del cibo potrebbe quindi celebrare i rituali dell’eccesso come “pulire il piatto”, un’espressione utilizzata quando un alimento è delizioso, ma un’azione disapprovata quando fatta a tavola. Se Gaggan Anand ci ha visto lungo, leccare il piatto diventerà l’ultimo piacere al ristorante, per comunicare allo chef il totale gradimento di una ricetta.
Chromatopsia - A Water Symphony, il progetto musical-artistico che ha tinto di verde il fiume Lea, Londra 2013
Mangiare nel Metaverso, esaltare la memoria del cibo
La parola Metaverso racchiude un nuovo mondo fatto di luoghi sconfinati, dove ogni angolo della nostra immaginazione, persino il più remoto, prenderà forma. In una dimensione in cui viene privilegiata la componente visiva e che (ancora) non permette la stimolazione di gusto e olfatto, Bompas & Parr si interroga su come si presenteranno cibo e bevande, immaginando un domani distopico dove la sensorialità degli alimenti diventerà obsoleta, poiché disponibile solo in formato digitale. Con il progetto Digital Canapè, lo studio inglese ipotizza un cambio di paradigma con cui la piacevolezza tangibile del cibo potrebbe diventare virtuale ed esclusiva. Se il nuovo lusso fosse avere la propria “tartina digitale” personalizzata come un NFT? La parola canapè, che letteralmente significa divano, rappresenta gli ingredienti che decorano un pezzo di pane, alla stregua di una persona che “condisce” un sofà semplicemente giacendo sulla sua morbida superficie. Una perfetta analogia del nostro tempo dove i momenti passati a scrollare le pagine dei social media cresce a un ritmo allarmante, rendendoci tutti dei “canapè viventi”. Ma la potenzialità del Metaverso che più affascina Bompas & Parr è legata alla costruzione di una banca dati di tutto il cibo mai mangiato. Una sorta di “pensatoio” per dirla in linguaggio potteriano, dove verranno archiviate le memorie gustative, poi riprese e analizzate per costruire menu sempre più personalizzati. Una risorsa storica con cui raccogliere le memorie del cibo, le tradizioni e gli ingredienti di ogni epoca.
(Foto apertura courtesy/Ann Charlott Ommedal)